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Il mio rudere e il mio Orto - Akün Sumiruna

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Il mio rudere e il mio Orto

 

Esiste ancora un luogo avvolto da un misterioso alone di magia, non visibile, ma percettibile al normale sguardo dell'uomo, celato tra le acque trasparenti delle sorgenti o nei corsi d’acqua sotterranei, negli antichi pozzi dimenticati, tra il vento a volte impetuoso a volte con sottile voce, racconta e fruga tra le foglie dei boschi.Spazi dove le cose invisibili si svelano all'improvviso, dove il tempo pare che si fermi e ti osserva, dove non esistono limiti magia, incanto, meraviglia e stupore. Dove la linea dell'orizzonte si fonde con il cielo, dove le colline che ci stanno attorno, appaiono come draghi assopiti in attesa di un risveglio o mascherati sotto i nostri piedi, o tra le fronde di un maestoso albero. Universi che esistono al di là dei nostri normali sensi, oltre il tutto ...Sono i luoghi del, e per l’incanto, dell'ispirazione, i mondi atavici dove ancora vivono in un sussurro inquieto anime passate, spiriti senza tempo, voci di mondi lontani e vittime recenti che cercano in una nuova reincarnazione la vita che gli fu tolta, antiche storie di gnomi, folletti e fate ...Mondi paralleli senza nome, chiamati semplicemente Mondi di Mezzo, sono mondi sconosciuti all'uomo, mondi Magici, mondi senza confini.... la pace non è soltanto il contrario di guerra, la pace è e deve essere la legge dell’uomo. I mondi magici difficilmente ci appaiono ma soprattutto sono in pochi coloro che hanno il privilegio di vedere gli esseri che li abitano, che ne sentono la voce e l’amore che trasmettono.Durante certe particolari notti, quando la luna piena illumina gli antichi sentieri, al crepuscolo con la luce dorata, oppure all’alba quando la bruma accarezza i prati incolti e le fronde degli alberi è più facile scorgere i luoghi abitati da questi spiriti caritatevoli; se si osserva con attenzione, lasciandosi trasportare dalle dolci sensazioni che solo la natura sa donare, è possibile vedere nel buio della notte risplendere miriadi di luci, falò che rischiarano gli angoli più nascosti del bosco e della selva .Non abbiate paura sono gli spiriti del bosco che danzano alla luna.


...è qui che vi accolgo


 
 


….Vivere Sciamano

Vivo e lavoro in provincia di Bologna dal 2011, a Marzabotto, un rudere in parte diroccato, in parte ho reso abitabile e adattato alle mie semplici esigenze. Sono situato nell’incantevole Parco Storico di Monte Sole in una zona difficile da raggiungere e fuori dai percorsi turistici, esiste solo una mulattiera percorribile solo da Marzabotto solo con un mezzo 4X4, la strada, ancora denominata Casaglia prosegue poi, sino a pochi km dall’abitato di Vado, nel comune di Monzuno, ma gli eventi atmosferici eccezionali l’hanno resa quasi impraticabile e anche pericolosa.
Al momento che scrivo questo sito mi hanno da poco collegato alla rete idrica e fino a poco fa mi arrangiavo con taniche e bottiglie in plastica che riempivo regolarmente alla sorgente da dove nasce il Rio Moneda a 2,8 km da casa; attualmente non ho mezzi a motore che possono circolare in strada ma mi aiutano negli spostamenti nel bosco a raccogliere legna, per impossibilità d’acquisto, e con due enfisemi polmonari vi assicuro che non è facile, ogni volta che vado a comperare il pane sono poco meno di 13 km a piedi (andata e ritorno) e lo sforzo è enorme.
Ho 6 gatti he mi fanno compagnia nelle lunghe e fredde notti invernali, oltre ad una infinità di animale selvatici, tra cui: caprioli, cinghiali, cervi, volpi e più raramente lupi.

Una bomba di mortaio ritrovata qui nel bosco

CA' ZERMINO SCOPE (ora Cà di Germino) dove vivo

Luogo di comando partigiano. A Scope di Casaglia abitavano Cincinnati Mario, suo fratello Armando celibe, Agostino Daini con le loro mogli Marta Galli e Maria Indovini e nove figli . Ci fu uno scontro tra SS e partigiani e fu incendiata la casa. Secondo le testimonianze , insieme alla SS morì anche il sottotenente Konig. le due famiglie cercarono di sfuggire al rastrellamento, ma sulla strada vennero uccisi le donne, i bambini e Armando Cincinnati. Agostino Daini fu utilizzato per lavori nella zona dell'eccidio. Agostino Daini pose un cippo sul luogo della strage, dopo la sepoltura comune dei dodici corpi.

01) CINCINNATI CELESTINA di anni 9
02) CINCINNATI DANTE di anni 8
03) CINCINNATI BRUNO di anni 1
04) CINCINNATI CARLO di anni 5
05) GALLI MARTA di anni 32
06) DAINI GIUSEPPE di anni 5
07) DAINI GUIDO di anni 6
08) DAINI LUCIA di anni 4
09) DAINI TERESA di giorni 40
10) INDOVINI MARIA di anni 29



 LA PROPRIETA' DOVE IO VIVO ORA E' IN VENDITA PRESTO DOVRO' TROVARE UN'ALTRA SOLUZIONE ABITATIVA
A.D. 2014

 
 
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